La sosta a Gibilterra è stata veramente piacevole. Dal porto, in territorio spagnolo, si arrivava in pochi minuti a piedi alla frontiera e da lì pluff un salto in Inghilterra!!!! La lingua, gli autobus a 2 piani, le cabine telefoniche, gli edifici, il cibo e l’immancabile nuvoletta… Qui i nostri vicini sono Paul Winka e Jason che a bordo di Sharona sono in partenza per l’Australia
La mattina del 27 ottobre lasciamo Gibilterra (non senza aver gustato una buona birra accompagnata da fish & chips e gravy) con il favore del vento e, se abbiamo fatto bene i calcoli, della corrente..
Passata punta Carnero siamo ufficialmente nello stretto di Gibilterra… che emozione!!! La corrente è veramente giocherellona, basta spostarsi di 100 metri dalla costa e passa da favorevole a contraria. Così zigzaghiamo in cerca della spinta amica. Il pranzo è offerto dal Mediterraneo che per salutarci e ci regala un bello sgombretto
Come da programma (lo abbiamo trovato ripetuto più volte su libri e blog) a Tarifa (il punto più stretto dello stretto) il vento raggiunge i 30 nodi e le onde sono confuse
Da qui in poi siamo ospiti dell’Oceano Atlantico e in poche ore (sempre a favore di vento e corrente) arriviamo a Barbate dove attenderemo le condizioni favorevoli per salpare alla volta delle Canarie.Qui giochiamo con il vento sulla spiaggia.
Il giorno dopo arrivano anche gli amici australiani; chissà che non riusciamo a navigare insieme fino alle Canarie.
Il passaggio dello stretto:
Le rotte per uscire dalle colonne d’Ercole lasciano poche possibilità di scelta. La corrente principale è formata da una grossa quantità d’acqua che, 24 ore su 24 si riversa nel Mediterraneo. Secondo la teoria più accreditata questo è dovuto alla forte evaporazione dell’acqua in Mediterraneo che crea un dislivello continuo che viene colmato da una corrente sempre da Ovest verso Est. Esiste inoltre una corrente di marea che segue le fasi lunari cambiando direzione ogni 6 ore. A tutto ciò si aggiunge in fine una componente di superficie creata dal vento orientato sempre o da levante o da ponente. Ecco che quindi la pianificazione della partenza da Gibilterra verso Ovest e la rotta da percorrere diventa un fattore importante per un buon passaggio visto che sbagliando orario e rotta si può incontrare una corrente contraria fino a 5 nodi.
Il passaggio comunque fa fatto con il vento a favore che contribuisce alla corrente, ma bisogna evitare la tentazione di partire ben invelati in quanto, se a Gibilterra c’è vento forza 4 a Tarifa si incontra forza 6. Il vento cresce in modo graduale lungo lo stretto con il rischio quindi di trovarsi a Tarifa troppo invelati.
Nausicaa è salpata da Gibilterra alle ore 9:20 (LT) del 27 ottobre per essere a punta Carnero alle ore 10:35 (Hight Waters+4), e a Tarifa alle 12:40 (HW+6). Ha sfruttato quindi la contro corrente della costa Nord ad una distanza ravvicinata dalla terra (minore di 0,3 miglia). In questo modo la corrente è sempre stata a favore compresa tra 1 e 2 nodi.
Per chi avesse intenzione di passare lo stretto in barca consigliamo l’acquisto di “The Straits Sailing handbook” che contiene tutte le informazioni necessarie per il calcolo della corrente. Si tratta comunque di teoria infatti sul libro scrivono:”…there are so many complex and unquantifiable factors involved, that what we actually come up with is really only our BEST GUESS”… a buon intenditor…
Bellissime queste informazioni tecniche sulla traversata … continuate così, le sto gustando come se fossi lì!
Che radio avete installato?
Avete per caso un codice MMSI o un apparato AIS… vorrei verificare se è possibile seguire le vostre gesta sul sito http://www.marinetraffic.com/
Alla via così!!
Ciao
Vivi
Ma….quell’acquilone!!! scappo di sotto in garage a veder se me lo sono dimenticato lì da voi!
Buon vento cari!
Ciao! Che bello leggere della vostra avventura…Siete davvero dei velisti, e non per caso!!! Un abbraccio e buon vento!!!
Ve la cavate anche senza me per la pesca, vero?? Sampei