• lug 5th 2010
  • 3 Comments

Inizia il balletto delle bandiere. Qui le isole greche sono così vicine alla costa turca che non si può resistere alla tentazione di passare da un continente all’altro. Prima tappa Samos, diamo ancora davanti al porto di Pithagorion delizioso paesino completamente deserto…

Paese deserto

sono tutti (turisti e non) incollati davanti agli schermi per la partita Inghilterra Germania (lasciamo perdere il risultato… tanto noi tifiamo per la Slovacchia). Il paesino ha dato i natali a una celebrità del passato a sinistra il suo busto e a destra un eloquente indizio. Qualche idea?

Chi è?

Il giorno successivo ci divertiamo a far bordi di bolina nello stretto canale tra Samos e la costa turca; mure a sinistra e siamo in Asia, mure a dritta e torniamo in Europa. Il Meltemi comincia a farsi sentire nella maniera più classica:in aumento nel pomeriggio per poi placarsi di notte e ricominciare il giorno successivo. Troviamo quindi rifugio in baia a Est di Samos. E così il giorno successivo: rotta Nord la mattina con 5 nodi e arrivo a Kormen Adasi con 25 nodi e onda formata. La baia è minuscola attorniata da scogliere rosse che ci regalano un bagno caldo: sull’isolotto c’è una grotta con sorgenti di acqua temale.
Il giorno successivo scalo tecnico a Segacik (i marina qui sono costosissimi, ma ce ne stiamo all’ ancora). Poi un altra sosta in baia a Kirkdilim limani dove l’acqua è cristallina e possiamo raggirare il maleficio che gli amici hanno scagliato sulle nostre traine cacciando quattro sogliole succulente. A pancia piena (ci stiamo ancora leccando le dita) veniamo abbordati da una barchetta di pescatori con i quali barattiamo 2 birre con 4 pesciolotti… Gli stessi pescatori nottetempo prendono alla rete la catena della nostra ancora così alle 5 del mattino si salta giù dalla branda per sciogliere il groviglio. Dopo una mezz’oretta senza traumi per la rete o per Nausicaa noi torniamo a dormire e loro alla pesca.

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OCTOPEDI, IL POLIPO GIGANTE

Si narra che nell’ Egeo settentrionale uno strano circo si sposti tra un isola e l’altra delle Sporadi. È li infatti che il Re e la Regina del mare vennero a conoscenza di quella curiosa carovana. Le più strane e affascinanti creature inscenavano ogni sera lo spettacolo per gli abitanti di quelle isole. Così incuriositi, in un pomeriggio assolato, si avvicinarono al grande tendone quando gli spettatori ancora non erano arrivati. I protagonisti di questo circo non erano lì, ma c’era solamente un enorme vasca. Il Re, con il suo fare sempre curioso, si affacciò al bordo e in men che non si dica un enorme tentacolo lo afferò. Era uno degli otto piedi del polipo gigane. “Aiuto, aiuto” urlò il Re “mi vuole stritolare!”. La Regina tentò in tutti i modi di afferrargli un braccio per liberarlo dalla stretta mortale. Ma il grande animale non ne voleva sapere di mollare la sua preda. “Caro” disse lei ad un tratto “una volta, tanto tempo fa, quando anche noi vivevamo nel fondo del mare parlavamo la lingua dei polipi. Proviamo a sentire cosa ha da dire questa creatura!”. “Glu, glu, glu …” tentò il Re. “no, quella è la lingua dei calamari!” disse lei. “Blo, blo, blo… !!?” ritentò lui. “Si …!” rispose il polipo gigante. E così incominciarono a parlare, il polipo Octopedi non era cattivo, ma solo molto arrabbiato, odiava quella vita da circo e gli mancava il rombo delle onde che si frangono sugli scogli. In realtà aveva afferrato il Re non per stritolarlo ma per farsi tirar fuori da quella stupida vasca. “Abbiamo poco tempo per scappare” fece capire il polipo ai due sovrani “se girate quella valvola si apre il tappo sul fondo della vasca”. E così fecero: un enorme gorgo si formò e risucchiò Octopedi trascinandolo in un turbinio di acqua e bolle fino alla spiaggia vicina. E fu libero!

Octopedi


3 Responses

  1. Pier scrive:

    -1!
    Carrrlllloo, Siilviiia… -1!
    a domani sera allora!

  2. Primo mozzo scrive:

    …ma quante avventure che vivono sti due omini… ma non annegarono nel gorgo della vasca???
    Speriamo di no….

  3. giorgio scrive:

    Ciao Silvia, Ciao Carlo
    siamo i camperisti di Castel San Pietro, quelli che avete ospitato a Monemvassia.
    Giovedì si riparte per la Grecia. Sbarco a Igoumenitsa, poi Sythonia, Thassos, Istanbul, e forse mare turco.
    Ritorno il 14 agosto da Patrasso.
    Chissà che non riusciamo ad incontrarci da qualche parte.
    A presto.
    Serena, Martina, Sondra, Giorgio

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